Ho progettato Ciffont durante il corso di Disegno dei caratteri tenuto dal professor Antonio D’Elisiis all’ISIA di Faenza nel 2022-23, per il Diploma Accademico di II livello in Design della Comunicazione.
Ciffont è una reinterpretazione contemporanea di “Cissarz Latein”, un font che ho trovato all’interno del volume di arti grafiche varie tedesche conservato al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna.
Il museo conserva una collezione di pubblicazioni di vario genere; è un importante archivio di prodotti editoriali, che si affianca alla collezione di macchine da stampa dei secoli scorsi, e documenta l’evoluzione della tipografia.
Esiste una sola versione del carattere Cissarz Latein, utilizzata principalmente per testi e titoli di medie dimensioni. Si tratta di un carattere serif molto particolare, disegnato nel 1912 e influenzato dalle tendenze dell’epoca tra l’Art Noveau e l’Art Déco, ma con tratti geometrici insoliti e piuttosto audaci.
Cissarz Latein è stato disegnato da Johann Vincenz Cissarz, architetto, illustratore e designer tedesco nato nel 1873 e morto nel 1942. Cissarz disegnò questo carattere per Ludwig & Mayer, una fonderia tedesca.
Johann Vincenz Cissarz ha studiato pittura alla Hochschule für Bildende Künste di Dresda dal 1891 al 1896. Dopo aver realizzato monumentali pale d’altare e murales, si dedicò all’illustrazione di libri e alla cartellonistica e dal 1899 iniziò a progettare mobili e carte da parati. Il suo lavoro tipografico sui cataloghi per le mostre del 1904-1905 del Coloby degli artisti di Darmstadt e i suoi manifesti e pubblicità per Bad Nauheim nel 1904 sono considerati importanti per la storia della cartellonistica moderna.
Il mio intervento di redesign è volto a migliorare la leggibilità della font e dare un’immagine complessiva più contemporanea, mantenendo il sapore art-deco che caratterizza Cissarz Latein.
La “a” ha la stessa costruzione della lettera originale, ma ho scelto di aprire il counter superiore per alleggerire la lettera e renderla più comprensibile. Della “v”, la “f” la “s” ho preferito invece rivedere completamente il disegno, sempre per le stesse ragioni.
Ho scelto di introdurre un restringimento graduale (chiamato in seguito “tepering”) per i tratti orizzontali di alcune lettere, anche se non presente in Cissarz, poiché caratterizza molto le maiuscole e mi sembra adatto al mood della font. Le lettere “E”, “L” ed “F” di Cissarz hanno infatti delle grazie curvilinee molto accentuate che richiamano le lettere “D” e “B”, ma così facendo adottano una soluzione totalmente diversa rispetto a “Z” e “T”.
In Ciffont invece le lettere “E”, “F”, “G”, “L”, “R”, “T”, “Z” condividono la soluzione del tepering, mentre la “D” e la “P” hanno lo stesso aggancio tra tratto curvilineo ed asta verticale della loro versione minuscola. Per ragioni di consistenza, ho utilizzato il tepering anche per i tratti orizzontali delle minuscole “f”, “r”, “t” e “z”.
Cissarz utilizza un elemento che ho preferito non riproporre: un tratto orizzontale tagliato alle estremità di 45°, presente in diverse lunghezze in “A”, “E”, “F”, “H”, “N”, “V”, “W”, “X”, “Y”, “Z”, “t” e, parzialmente anche in “s” e “S”. Questa soluzione dà ad alcune lettere un peso eccessivo e crea problemi di consistenza; il tapering di Ciffont può essere visto come una reinterpretazione di questo segno grafico.
Questa è la spiegazione delle principali scelte compiute per questa rivisitazione di Cissarz.
Le immagini pubblicate sono tratte da poster disegnati da Johann Vincenz Cissarz per il Darmstadt e il Deutsche Kuntz, nel 1904 e 1906.
Grazie a:
Johann Vincenz Cissarz
ISIA Faenza
Museum of Industrial Heritage in Bologna
Antonio D’Elisiis