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Borsa tracolla Bellows di Nava

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Ho ricevuto da Nava una borsa a tracolla porta iPad di cui parlo volentieri perché è un prodotto dal design estremamente curato, che può interessare a molti dei lettori di questo blog.
Questa tracolla fa parte della collezione Bellows disegnata da Benjamin Hubert per Nava; bellow significa soffietto in inglese, e questo è il minimo comune denominatore di una serie di borse e zaini dallo spessore sottile che, se necessario, hanno la capacità di allargarsi per aumentare la capienza.  Continua…

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Contemporary (Lucienne) Day

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Dopo aver rivisto l’estratto del documentario Contemporary Days – The Designs of Lucienne & Robin Day (2010) diretto da Murray Grigor, non si può non parlare dell’importante ruolo che ha avuto Lucienne Day nel design britannico a partire dagli anni 50’. Il suo successo è attinente anche alle teorie di William Morris, grande riformatore del design, in particolare al concetto di “art for the people”, in cui l’arte (e tutto ciò che ne deriva) suscita gioia a chi la produce, in quanto veniva fatta dal popolo per il popolo. Lucienne Day è stata una guida per il design tessile a partire dalla metà del Novecento, traeva spunto per i propri lavori dalle combinazioni di forme organiche con modelli ispirati alle pitture astratte di Kandinsky e Mirò.  Continua…

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Dieter Rams per Braun

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La recente esposizione “System”, in mostra a Londra fino allo scorso dicembre, è un ottima occasione per parlare di Dieter Rams, uno dei designer più influenti e citati dal dopoguerra ad oggi.
La mostra espone poster con i quali alcuni importanti designer contemporanei hanno voluto omaggiare il lavoro di Rams per Braun e la sua influenza nell’industrial design contemporaneo.  Continua…

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Nathalie Du Pasquier

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“Non ci sono motivi razionali, le cose devono stare bene insieme”.
Così risponde la designer francese Nathalie Du Pasquier (Bordeaux, 1957) ad un inviato della rivista Domus interessato al modo in cui vengono associati i colori e gli oggetti nei suoi lavori.
Nel 2011, infatti, insieme alla collega Chung Eun Mo, espone a Milano le sue creazioni per il trentesimo anniversario di Memphis , catapultando tutti gli ospiti indietro nel tempo nei fantastici anni 80. Nonostante dal 1987 la sua attenzione si sia riversata principalmente nelle arti pittoriche, i suoi tappeti e i suoi pattern rimangono dei capolavori di inconfondibile personalità. Oltre all’innata capacità di accostare figure ed elementi tra loro perfettamente dialoganti, a mio parere, alcune  sue “ fantasie” meritano particolare attenzione in quanto rendono  un senso di apparente e infinito caos tramite uno schema molto singolare. Continua…

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Sveglia Flip

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Difficile inventarsi qualcosa di nuovo per il progetto di una sveglia digitale; in tanti si sono sbizzarriti con forme, accessori e materiali originali o lussuosi pur di differenziarsi e guadagnare una fetta di un mercato che, anche in tempo di smartphone, continua a essere florido. I designer inglesi Adrian e Jeremy Wright hanno invece deciso di progettare una sveglia partendo da un’analisi squisitamente funzionale. La sveglia Flip di Lexon ha due sole configurazioni, accesa e spenta, attivabili ruotando il parallelepipedo, che presenta le grandi scritte on e off sui lati maggiori. Continua…

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Venturini e Giovannoni per Alessi

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Durante gli anni Ottanta sono avvenute grandi trasformazioni riguardo alle condizioni sociali nelle quali il design aveva fino ad allora operato. Si assiste alla scomparsa di “grandi mercati di massa”, a cui il design era destinato fino ad allora, e alla nascita di molteplici “piccoli mercati di tendenza” più caratterizzati sul piano espressivo.
Un’azienda che ha da subito intuito di dover lavorare sull’innovazione, la sperimentazione e le nuove tecnologie, per non far “perdere l’appetito” ai consumatori, è di sicuro ALESSIContinua…

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Bridget Riley e la Optical Art

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Bridegt Riley è un’artista inglese con una lunga carriera alle spalle, e tutt’ora di successo. La sua è una storia particolare: nacque a Londra nel 1931, figlia di padre tipografo, durante la Seconda Guerra Mondiale e fu costretta a vivere con la sua famiglia nella campagna inglese dove crebbe serenamente. Frequentò diverse scuole e studiò anche al Royal College of Art. Dopo vari lavori illustrativi iniziò a farsi conoscere con uno stile semi-impressionista ma negli anni Cinquanta suo padre subì un incidente d’auto e lei ne fu emotivamente coinvolta. Lentamente riprese a dipingere e dopo esser tornata a Londra a fine decennio nel 1958-1959 utilizzò la tecnica del puntinismo.  Continua…

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Color is more important than form

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L’avvento della cultura pop e il rinascente bisogno di sfuggire dagli orrori e il grigiore di inizio secolo furono il principale catalizzatore per la nascita di molteplici stili e tendenze che si diffusero nel XX secolo, dal dopoguerra in poi. Ogni decennio ha poi partorito particolarismi, nati dalla necessità di trovare una propria identità in discontinuità col passato e la tradizione.
Sono stati tanto rivoluzionari e radicali da essere ancora oggi venerati e ricercati da estimatori del vintage o meno. Fra tutti quel gran desiderio di sperimentazione: a cavallo tra primati spaziali e la scoperta di realtà virtuali, rispecchia, sotto molti aspetti, la nostra contemporaneità sempre in bilico tra slanci nel futuro tecnologico e nostalgiche liturgie. Alla base delle psichedeliche sonorità e stravaganti forme vi è senza dubbio la perseveranza e il visionario entusiasmo di pochi. Un protagonista di quest’onda anomala è senza alcun dubbio il designer Verner PantonContinua…

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Concorso pimp my Tempo

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Lo storico marchio di fazzoletti di carta Tempo ha scelto di rinnovare la sua immagine con un concorso rivolto agli studenti dello IED e agli utenti di Facebook. Nei mesi scorsi 14 studenti dello IED hanno incontrato l’azienda per sviluppare un proprio concept che reinterpretasse l’essenza del brand. Tempo cerca nuove proposte grafiche che arricchiscano le confezioni di oggetto familiare a tutti noi: il vincitore vedrà il proprio lavoro stampato su oltre 21 milioni di pacchetti di fazzoletti e riceverà una borsa di studio e un viaggio/soggiorno a New York. Continua…

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Manuele Fior da Cesena

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Gironzolando in una libreria della mia città mi sono imbattuto in un libro la cui copertina ha immediatamente attirato la mia attenzione. Non conoscevo né il titolo né l’autore, ma il disegno era molto bello così ho iniziato a sfogliare il libro. Prima sorpresa: non era un libro, ma un volume a fumetti dai raffinati disegni in bianco e nero. Seconda sorpresa: l’autore dei disegni e dei testi è di Cesena, come me. Terza sorpresa: Manuele Fior, l’autore, è pure lui architetto, e ha solamente un paio di anni in più. Quarta sorpresa: Manuele Fior è famosissimo; ha vinto la Fauve d’or come miglior album al Festival internazionale di Angoulême (il più famoso festival del fumetto europeo) e ha lavorato come illustratore per La Repubblica, Rolling Stone Magazine, Feltrinelli e Il New Yorker. Continua…