
Glowforge è una delle prime macchine con sistema di taglio laser destinata al vasto pubblico dei maker. La macchina ha grande versatilità, un costo contenuto, e l’ingombro di una grossa stampante da tavolo; da alcune parti viene presentata come stampante 3D ma la definizione è impropria perché il funzionamento è diverso anche se il risultato ottenuto può sembrare simile.
La stampante 3D costruisce gli oggetti al suo interno incollando strati di resina con un legante, mentre Glowforge può tagliare e incidere con un raggio laser numerose superfici (legno, alluminio, pelle, cartone, plastica, ceramica). Come poi l’utente decide di assemblare i materiali tagliati dal laser spetta alla sua fantasia o alle istruzioni che troverà in rete.
E’ evidente come il salto fatto nel futuro sia considerevole. Per quanto la tecnologia non sia innovativa, lo è la maniera in cui viene proposta. Finora l’incisione laser era eseguita da macchinari molto più impegnativi per costo e dimensioni, accessibili alle industrie e agli artigiani che ne fanno uso quotidiano, mentre Glowforge si rivolge a un pubblico completamente differente.
Il sito chiaro e accattivante, la versatilità (il dispositivo è compatibile con tutti i tipi di file) e il prezzo di partenza di 2000 dollari, fano la differenza. Nemmeno l’iPhone si basava su una tecnologia rivoluzionaria (i palmari esistevano già da molti anni) ma lo era la maniera e l’interfaccia con cui veniva proposta.
Le prime Glowforge saranno consegnate nel dicembre 2015 ma di questo prodotto si è già parlato molto anche per l’esito della campagna di crowdfunding che ha raccolto l’imponente cifra di 9 milioni di dollari, un numero che rende l’idea di quanto il settore dei maker e dell’autoproduzione casalinga sia in fermento… le idea non mancano di certo, quello che mancavano erano gli strumenti, almeno finora.
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