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Polaroid cerca una nuova strada

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Nei giorni scorsi giornali e TV hanno dato largo spazio alla chiusura definitiva di Polaroid, il cui destino era ormai segnato da tempo. La sua scomparsa ha comprensibilmente suscitato interesse perché le macchine fotografiche istantanee sono sempre state viste da tutti con simpatia e curiosità, come ogni prodotto che ci aiuta a conservare i ricordi. La diffusione della fotografia digitale, non poteva però lasciare scampo a Polaroid: la possibilità di vedere immediatamente quanto scattato sullo spazioso monitor di un telefonino o di una macchina fotografica moderna è un’alternativa troppo comoda.
Polaroid ha perciò sbaraccato gli ultimi stabilimenti cercando di riconvertirsi, almeno parzialmente, nella produzione di minuscole stampanti portatili che consentono di avere immediatamente su supporto cartaceo le immagini scattate da altri dispositivi. Potrebbe sembrare la naturale evoluzione del loro business, ma in pratica temo che l’idea riscuoterà poco successo per questi motivi:
- Nel campo delle stampanti digitali Polaroid non arriva certo prima, tanti altri competitors sono sulla piazza da anni.
- Le necessità di avere una stampante tascabile esiste, ma è molto limitata. Il bisogno impellente di un’utente è vedere cosa ha scattato, poi che sia su un monitor o su un foglio poco importa.
- La diffusione di economiche stampanti a getto di inchiostro in case ed uffici è ormai massiccia; credo che i tempi stiano diventando duri anche per i tradizionali sviluppatori fotografici.
- La Zink technology sviluppata da Polaroid ha un logo che somiglia in maniera imbarazzante allo Zune di Microsoft. E questi sono sempre brutti segnali.
L’unica possibilità interessante che mi viene in mente, è quella di usare un supporto adesivo, così da poter stampare dei post-photo-it utili come appunti visivi o per lasciare souvenir in feste, discoteche ed eventi di vario genere.
È un po’ poco.

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Stefano Ricci

Sono un architetto che vive e lavora a Cesena. Costruzioni Lego, fumetti e cinema mi hanno spinto verso una professione di creativo e verso ELMANCO, nato nel lontano 2005. Nel corso degli anni il blog ha cambiato pelle molte volte, ed ora è dedicato alla mia passione per l'industrial e il graphic design. Se ELMANCO ti piace, suggeriscilo al tuo compagno di banco.

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