
“Colorsdesigner è un concorso internazionale aperto a giovani creativi, designers e architetti chiamati a sviluppare nuovi retail concept, applicabili a grandi gruppi internazionali di abbigliamento.
Promosso da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, è una sfida al design per trovare nuove soluzioni creative ed ecosostenibili, che sappiano esprimere la qualità dell’ambiente, del prodotto e del servizio. Spazi futuribili, pensati non solo per l’esposizione e la vendita del prodotto ma anche per la comunicazione, l’interazione con il cliente, l’aggregazione. Dove la tecnologia possa umanizzare l’approccio all’acquisto, vissuto come un’esperienza sociale e un modo per dedicare del tempo a se stessi attraverso qualcosa che piace e gratifica.”.
Il sito di presentazione è invitante, e la composizione della giuria davvero importante (Andrea Branzi, Makio Hasuike, Philippe Daverio, Stefano Boeri, Michele De Lucchi), tuttavia alcune cose non mi convincono. Nella prima fase del concorso (chiusura 15 novembre 2007) è richiesta la presentazione del concept di un negozio di abbigliamento di 500 mt quadri, ma tutto è davvero estremamente vago… una sorta di “tema libero” che non offre ispirazioni-tracce o vincoli di nessun genere da seguire. Un concept per un punto vendita di articoli di abbigliamento: fatelo bastare.
E poi il “Colors” del titolo per cosa sta?
Può darsi che mi sia sfuggito qualcosa, ma nel sito non c’è nessun riferimento al trattamento cromatico. Comunque sia, per il vincitore ci sono in palio 20000 euri (dopo aver svolto però anche la progettazione esecutiva) ed un bel po’ di celebrità.
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